Un decisivo passo avanti sulla manutenzione del verde in relazione alle allergie da polline

 

La Tavola Rotonda organizzata dall’Associazione Ligure Allergici dal titolo “Manutenzione del verde e necessità dei pazienti allergici”, si è svolta nella meravigliosa cornice dei parchi di Nervi all’interno dell’evento Euroflora 2018 con un’ampia partecipazione e di relatori e pubblico.

I temi trattati riguardavano la manutenzione del verde pubblico, in particolar modo il controllo della proliferazione di parietaria nelle strade e “mattonate” cittadine e la sostituzione delle specie arboricole particolarmente allergenizzanti, malate o pericolanti, con piante che hanno un minore impatto pollinico per i soggetti allergici.

L’interessante dibattito, moderato da Massimo Alfieri presidente dell’associazione ALA, ha messo a confronto diverse professionalità che direttamente o indirettamente agiscono sulla problematica in questione.

Il presidente dell’associazione paziente ha tenuto a precisare che l’organizzazione dell’evento ha come finalità principale la costituzione di un Tavolo di Lavoro permanente sull’argomento e che la piantumazione di alberi con un minore carico allergenico è auspicabile nei casi di nuovi innesti sul territorio o in caso di sostituzione di alberi malati o caduti e danneggiati.

La dott.ssa Susanna Voltolini (specialista in allergologia e membro del comitato scientifico di ALA) ha illustrato le problematiche sanitarie legate all’allergia da polline che investono i pazienti che soffrono di asma e di questo tipo di allergia, l’esperienza accumulata in questo ambito in anni di servizio presso la UOC di allergologia dell’Ospedale San Martino e la frequenza di accessi agli ambulatori ed al Pronto Soccorso in relazione al periodo di impollinazione di determinate specie di alberi e piante.

Il successivo intervento dell’architetto paesaggista Anna Sessarego membro dell’AIAPP ha rappresentato l’importanza del paesaggio anche nell’ambiente urbano quale componente essenziale per l’equilibrio tra fattori antropici e fattori naturali. La cura del paesaggio, quindi, pensata come un’azione volta a migliorare la qualità della vita degli abitanti delle città, in considerazione anche degli aspetti legati alle suddette patologie.

A seguire l’intervento di Francesca Mazzino (Professore Associato Dipartimento di Scienze per l’Architettura – Architettura del paesaggio) ha sottolineato l’importanza dell’educazione in ambito scolastico del rapporto con l’ambiente naturale ed ha citato l’esperienza tedesca delle “scuole nel bosco” ovvero delle lezioni svolte dai bambini, frequentanti gli asili e le scuole elementari, nei boschi per imparare il corretto rapporto con la natura. E’ opportuno, secondo la prof.ssa Mazzino, trovare il modo per fare conciliare l’apporto della flora all’ecosistema nel pieno rispetto della nostra storia e della nostra cultura, con la necessità di salvaguardia della salute di una consistente parte di popolazione.

Fabio Palazzo (Presidente Ordine Agronomi e Forestali della Liguria) ha specificato che la presenza di alcuni tipi di alberi che hanno una forte valenza allergenica sono propri del nostro territorio, mentre altri sono stati erroneamente introdotti dall’uomo in tempi relativamente recenti. Inoltre, ha proposto di studiare quale effetto può scaturire dalla sostituzione in ambito urbano di esemplari di carpino nero rispetto alla numerosa presenza di tali alberi esistente sul territorio circostante l’area urbana ed ha affermato la necessità di creare un progetto a favore della sanità pubblica che preveda una programmazione negli anni a venire.

Si è rivelata molto interessante l’esperienza della città di Milano relativamente all’ambrosia che è stata illustrata da Maira Bonini (Direttore UOC Igiene e Sanità Pubblica Milano Ovest ).

La pianta di ambrosia è originaria del nord America ed ha causato a Milano moltissimi casi di allergia ed accessi ai Pronto Soccorso della città. L’emergenza è stata affrontata con un piano di intervento che ha coinvolto diversi soggetti: la Regione Lombardia, le ASL, le autorità di controllo ed i cittadini stessi. Sono stati effettuati studi epidemiologici per verificare l’entità del problema allergico in termini numerici, studi economici per valutare i costi, compresi quelli sanitari, studi per valutare soluzioni di contenimento al problema in alternativa agli sfalci, ecc.

L’esperienza lombarda ha dimostrato che le informazioni devono essere divulgate e ripetute nel tempo affinché costituiscono anch’esse una forma di presidio e sono essenziali per mantenere viva l’attenzione al problema.

Successivamente il confronto è proseguito con l’intervento dei tecnici, il primo dei quali è stato Pier Paolo Grignani (Direzione Facility Manager Settore Manutenzioni Ufficio Verde Pubblico del Comune di Genova) che ha illustrato gli interventi che vengono effettuati nell’area del comune come ad esempio le tecniche per l’operazione di diserbo delle piante infestanti e la piantumazione in via sperimentale di piante che hanno un basso impatto allergenizzante, ma il cui impatto deve essere ancora valutato nel tempo.

Caterina Gardella, Responsabile Area Paesaggio della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Liguria, ha spiegato che vi sono vincoli riguardanti il paesaggio che non possono essere superati, ma vi sono casi in cui è possibile l’intervento di sostituzione di tipologia di pianta; le valutazioni devono essere fatte caso per caso.

L’approccio al problema da parte dell’università di Genova, rappresentata da Alessandra Di Turi (Dottore di ricerca in Botanica Applicata – Collaboratore Dipartimento di Scienze della terra, dell’ambiente e della vita), si è rivelato interessante ed innovativo: il gruppo di lavoro dell’università ha studiato la fioritura e la conseguente distribuzione dei semi della parietaria per comprendere meglio la sua diffusione, ha messo a confronto le due tipologie principali di diserbo (quello chimico e quello meccanico), ha analizzato il risultato conseguente al numero di sfalci eseguiti e l’utilizzo di alcuni tipi di piante dominanti la parietaria.

L’esperienza dei manutentori è stata esposta da Giorgio Costa (Responsabile del Settore Verde di A.S.Ter), il quale ha spiegato le motivazioni legate al contenimento dell’uso dei fitofarmaci per il diserbo.

Ha chiuso gli interventi Francesco Chiantia, Dirigente attività bonifiche ambientali di AMIU, quantificando gli interventi sul territorio genovese effettuati nel corso dell’anno e il costo che hanno in termini di capitale umano, macchinari e materiali.

Le relazioni sono state numerose ed interessanti ed hanno affrontato il tema da punti di vista differenti, evidenziando la necessità in futuro di approfondire gli argomenti per consentire un piano di intervento ed una programmazione omogenea ed efficace.

Il presidente Massimo Alfieri ha dichiarato la piena soddisfazione, anche a nome dell’associazione, e ringraziato i partecipanti al tavolo per il lavoro svolto ed il prezioso contributo portato.

L’appuntamento è al prossimo incontro affinché si riesca a trovare la migliore soluzione condivisa.

Da una parte i pazienti che soffrono di asma ed allergia da pollini, ogni anno sempre in aumento, dall’altra la comunità che investendo, dove possibile, sulla manutenzione del verde, può guadagnare in termini di decoro della città, minori spese sanitarie ed una migliore qualità della vita per tutti.