Allergia ai cereali contenenti glutine e malattia celiaca (più conosciuta come Celiachia) sono due patologie ben distinte.

La prima dipende da una risposta errata del sistema immunitario, principalmente di tipo IgE mediato, la cui reazione è in funzione del grado di sensibilizzazione del soggetto allergico: da quello più lieve fino alla reazione anafilattica, la cui forma più grave è lo shock anafilattico che, in casi estremi, può portare alla morte.

La celiachia, invece, è una malattia autoimmune scatenata anch’essa dalla reazione avversa al glutine. L’assunzione di glutine nei soggetti celiaci genera l’infiammazione della mucosa dell’intestino tenue provocando danni importanti e patologie anche gravi nel tempo.

In entrambi i casi bisogna seguire una rigorosa dieta di esclusione.

Chi soffre di allergia ai cereali contenenti il glutine deve essere sicuro di non assimilare  alimenti contenenti frumento, segale, orzo, avena, kamut, spelta, triticale o i loro ceppi ibridati o da essi derivati.

E’ consigliabile, dunque, leggere sempre con attenzione le etichette. Le proteine del grano, in particolare il glutine, sono usate come addensanti alimentari e compaiono in molti cibi “insospettabili”. Gli ingredienti dei prodotti, inoltre, possono subire nel tempo delle modificazioni nelle ricette, per cui è buona norma non dare per scontato che una volta utilizzata una certa marca di un prodotto sia sempre sicura.

Ogni qualvolta un soggetto allergico alimentare consuma il pasto fuori casa, deve descrivere con chiarezza gli allergeni pericolosi al personale del ristorante, chiedendo la lista degli ingredienti delle pietanze, compresi i condimenti, le salse, ecc.

Altre utili indicazioni sono contenute in un articolo (per leggere clicca qui) pubblicato sul sito SIAIP – Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica – a cura della dott.ssa Carla Mastrorilli (UO PEDIATRIA E PRONTO SOCCORSO, AZIENDA OSPEDALIERO- UNIVERSITARIA CONSORZIALE POLICLINICO – OSPEDALE PEDIATRICO GIOVANNI XXIII)