E’ successo ancora!

Incomprensibile, inaudito, intollerabile e inaccettabile: morire a 16 per una reazione allergica grave per una serata passata in compagnia degli amici in un locale di una grande città, capitale d’Italia e cuore del Paese.

Solo qualche mese fa Chiara, 24 anni, era deceduta per una grave reazione allergica alimentare.

Sabato scorso Federica, sedicenne romana, si è sentita male dopo avere consumato alcuni shottini con un’amica. L’intervento degli amici e la corsa in ambulanza in ospedale non sono serviti a salvarla.

La magistratura sta indagando per capire con precisione le cause del decesso e le eventuali responsabilità, ma sembra che la ragazza sia stata vittima di una crisi respiratoria scatenata dallo shock anafilattico causato dall’ingestione di latte. Se sia stata fatalità o colpevole noncuranza da parte di chi ha servito i drink incriminati sarà stabilito dalle indagini, ma certo è che Chiara, consapevole e attenta alla gravità della sua allergia, aveva informato il personale del locale della sua problematica.

Il dramma ora attanaglia la famiglia, i parenti e gli amici di Federica, ma sgomenta e preoccupa anche tutti coloro che vivono la medesima patologia.

Noi che ci occupiamo di queste patologie, conosciamo perfettamente quali sono le difficoltà che incontrano questi pazienti nel condurre una vita “normale”.

I rapporti sociali sono alterati a partire già dai primi anni di vita.

La frequentazione della scuola, le feste di compleanno degli amichetti, le attività sportive  possono essere, a volte, causa di stress, ansia, rinunce, emarginazione. L’informazione attuale sulle allergie alimentari è insufficiente a garantire la giusta considerazione del problema e ne scaturiscono, di conseguenza, situazioni di eccessiva preoccupazione e paura oppure di sconsiderata superficialità e pressapochismo.

Molto spesso si parla di allergia ed intolleranza come se fossero la stessa cosa.

Le aziende e gli operatori del comparto alimentare devono soddisfare le norme sull’etichettatura e segnalazione dei principali allergeni nel rispetto del Regolamento UE n.1169 del 2011, ma è sicuramente necessario anche divulgare la corretta informazione e la buona prassi sulla preparazione del cibo e su tutti gli aspetti relativi alla contaminazione degli alimenti.

Non si deve mai dare nulla per scontato, nulla!

Il controllo dei processi e degli ingredienti da parte dei ristoratori va fatto sempre. Così come i consumatori devono segnalare sempre, anche a costo di risultare pedanti, le loro allergie, sopratutto se con gravi reazioni poiché la preparazione di un cibo può subire delle variazioni da una volta all’altra.

Le variazione delle preparazioni, anche se minime e apparentemente insignificanti, vanno sempre indicate nel menù o nella lista degli ingredienti.

La nostra associazione, attraverso il progetto GAIA della Regione Liguria, mette a disposizione degli Operatori del Settore Alimentare una FAD (corso on_line da PC, tablet e smartphone) gratuita dove viene spiegato in cosa consistono le allergie ed intolleranze alimentari, il Regolamento UE 1169/2011 e le buone prassi da adottare per la preparazione dei cibi privi di allergeni evitando le contaminazioni.

La preparazione in sicurezza del cibo deve soddisfare pochi, semplici e fondamentali passaggi:

  1. recepire gli allergeni da evitare,
  2. essere sicuri di preparare o somministrare alimenti che contengano solo ingredienti indicati nel menu (verificare la corrispondenza e comunicare eventuali variazioni)
  3. verificare che gli ingredienti da utilizzare per la preparazione siano privi degli allergeni segnalati dal cliente
  4. lavare mani e piano di lavoro
  5. utilizzare attrezzi e pentole puliti solo per la preparazione degli alimenti destinati al cliente allergico

 

Una maggiore conoscenza e presa di coscienza da parte degli OSA unita ai controlli delle autorità competenti in materia (con le eventuali sanzioni previste in caso di infrazione), possono senz’altro aumentare i livelli di sicurezza e migliorare la qualità della vita per i tanti che soffrono di allergia alimentare ed il cui numero è in costante aumento negli anni.