E’ accaduto ancora!

Ieri sera, 5 novembre 2018, è morta una ragazza di 16 anni a causa di una reazione anafilattica dopo aver ingerito un alimento contenente latte.

Dalle prime notizie sembrerebbe che la giovane abbia avuto la reazione fatale dopo avere mangiato una caramella nella sua abitazione. La corsa in ospedale non ha impedito il tragico epilogo. I medici non hanno potuto fare nulla per salvarle la vita.

Il mese scorso un’altra sedicenne è deceduta a causa di una reazione allergica che le ha provocato una crisi asmatica grave. I compagni di classe quando si sono accorti che non riusciva più a respirare hanno chiamato i soccorsi, ma dopo due giorni di agonia, purtroppo, è deceduta in ospedale.

Due giovani vite spezzate a distanza di poche settimane l’una dall’altra che portano all’attenzione dell’opinione pubblica il rischio delle reazioni gravi allergiche e asmatiche.

Chi vive queste patologie conosce i rischi ai quali può andare incontro, ma a volte basta una disattenzione o un fattore imponderabile per trovarsi in una situazione di estremo pericolo.

Ovviamente questa considerazione non è legata ai suddetti fatti, dei quali ignoriamo i dettagli, ma più in generale alle esperienze e ai racconti dei numerosi pazienti e soci di ALA.

Nonostante le allergie e le patologie respiratorie siano in costante aumento, non si è diffusa una reale percezione del problema e una corretta informazione.

Spesso viene confusa l’allergie con l’intolleranza alimentare. Molti si dichiarano intolleranti o allergici ad un alimento perché non lo gradiscono. In molti si è fatta strada la convinzione che l’allergia non esista e che sia in realtà un problema psicologico. Tantissimi affidano la diagnosi a test improvvisati e privi di valenza scientifica anziché rivolgersi alle strutture sanitarie qualificate.

La confusione non aiuta. E’ bene avere e dare informazioni corrette, perché da queste può dipendere la sorte di una persona.

Quelli raccontati non sono casi sporadici, ma solo gli ultimi in ordine cronologico.

A luglio di quest’anno una ragazza di 24 anni di Pisa è deceduta per uno shock anafilattico da allergia alimentare. Nonostante fosse andata a cena, con il fidanzato e gli amici, nel locale che solitamente frequentava da anni (perché tutti, dai proprietari ai dipendenti, conoscevano il tipo e gravità della sua allergia), durante il viaggio di ritorno ha cominciato a sentirsi male. La ragazza aveva con sé l’adrenalina auto-iniettabile, ma non è stata sufficiente a salvarla. L’inchiesta giudiziaria dovrà stabilire le cause del decesso; un’ipotesi avanzata è che il dispositivo medico non abbia funzionato correttamente.

Una ragazza di 15 anni è deceduta sul volo aereo che la portava dall’Inghilterra in Francia. Allergica al sesamo ha mangiato un panino che non riportava correttamente sulla confezione la dicitura dell’allergene fatale.

In questi giorni come ALA stiamo lavorando (insieme a Comune di Genova, ASL3, U.S.R. per la Liguria e Ospedale Policlinico San Martino) per il rinnovo del “Protocollo per la Somministrazione dei Farmaci Salvavita in Ambito Scolastico”.

Questo Protocollo ha consentito la realizzazione delle Linee Guida:

che in questi anni hanno dato prova di grande efficacia negli Istituti scolastici del Comune di Genova.

In questa fase di rinnovo del Protocollo inseriremo anche un capitolo dedicato alla gestione dell’asma e la conseguente realizzazione di appropriate Linee Guida con il coinvolgimento e le competenze in ambito pediatrico dell’Istituto G. Gaslini di Genova.

Con i Comuni di Cogoleto ed Arenzano abbiamo recentemente firmato un Protocollo sull’Anafilassi a Scuola.

Visti i risultati ottenuti con il “modello genovese” auspichiamo che questo venga adottato anche nel resto della Regione e, perché no, in ambito nazionale.

E’ assolutamente necessario stabilire delle procedure operative che consentano di preparare gli Istituti scolastici a gestire queste situazioni di emergenza, ma anche a diffondere una cultura di integrazione affinché la patologia non venga vissuta dagli studenti come un fattore discriminante. Non è da sottovalutare negli adolescenti la tendenza a nascondere la propria patologia agli altri, per il desiderio di accettazione, che li espone ad un atteggiamento estremamente pericoloso.

E’ necessario divulgare il più possibile le corrette informazioni su allergie e asma.